La Fondazione è stata istituita nel 2002 con il nome di Fondazione Ada Ceschin, con lo scopo di diffondere la conoscenza delle culture dell’Estremo Oriente in Occidente, anche assicurando una destinazione appropriata alla collezione di opere d’arte e cultura materiale raccolte da Rosanna Pilone nei suoi numerosi viaggi in Cina. Per meglio onorarne la memoria, il Consiglio di Fondazione ha deciso nel 2014 di modificare il nome della Fondazione, integrandolo con quello dell’esperta sinologa.
Attualmente, quindi, la Fondazione è denominata Fondazione Ada Ceschin e Rosanna Pilone.

Rosanna Pilone (1931-2006): giornalista e sinologa, sin da giovane interessata a tutte le forme di cultura dell’Oriente – in particolare filosofia, letteratura e teatro – negli Anni Sessanta collabora con giornalisti e corrispondenti esperti della materia. Per molti anni lavora alla redazione non fiction di Mondadori e successivamente come libera professionista, collaborando con diverse case editrici ed assumendo la responsabilità della terza pagina e di rubriche culturali per quotidiani e periodici. Ha pubblicato vari testi e saggi, spaziando da moderne traduzioni dall’originale di classici cinesi, alle filosofie di Confucio e Lao-Tse, alla letteratura della Cina di Mao, fino al teatro cinese, di cui nel tempo è diventata un’esperta riconosciuta.

Ada Ceschin è la madre di Rosanna Pilone. Nasce a Venezia nei primi anni del Novecento da una famiglia di antica e solida tradizione veneziana, dove cresce e frequenta l’Università Cà Foscari. Dotata di particolare estro e creatività, sin da giovane realizza disegni e decori utilizzati per la produzione di tessuti e ricami pregiati – collaborando con l’atelier di Olga Asta – e persino di abiti talari. Negli Anni Venti incontra Giuseppe Pilone, brillante studente di economia nella stessa università, legato al Conte Cini, che sposerà nel 1929 e che seguirà prima a Roma e poi a Milano, per sostenerlo nel suo percorso professionale di successo come banchiere ed uomo di finanza. Avranno tre figli, tra cui Rosanna.