Milano, Museo Poldi Pezzoli, 11 maggio – 31 luglio 2017
La piccola ma preziosa esposizione, aperta dall’11 maggio al 31 luglio, accosta due diverse tipologie di opere d’arte giapponese: una selezione dei netsuke e okimono del Museo Poldi Pezzoli e alcune fotografie – stampe all’albumina colorate a mano da artisti del tempo e collotipi – della Fondazione “Ada Ceschin e Rosanna Pilone” di Zurigo, concessa in deposito nel 2012 al Museo delle Culture di Lugano.
Accanto a una selezione di netsuke (piccole sculture tradizionali) della Collezione Lanfranchi, si affiancano le fotografie provenienti dalla Fondazione Ada Ceschin e Rosanna Pilone. Realizzate da abilissimi artigiani giapponesi, dialogano magnificamente tra loro per lo stile e le iconografie dei soggetti raffigurati. Prodotte nell’era Meiji (1868-1912), mostrano scene di vita quotidiana e paesaggi naturali di un Giappone antico e idilliaco, che in pochi decenni sarà spazzato via da una corsa sfrenata alla modernizzazione.
Nell’era Meiji il Giappone fu testimone di un insolito connubio tra la tecnica fotografica occidentale e la maestria dei pittori locali, eredi di un’antica e raffinata tradizione. I risultati artistici sono di sorprendente bellezza e i soggetti rappresentati sono così verosimili da poter essere paragonati alle moderne immagini stampate a colori. La produzione di tali opere rispondeva alle esigenze dei viaggiatori occidentali di portare con sé il ricordo di un Paese straordinario. Le fotografie sono infatti perlopiù conservate in splendidi album-souvenir dalle coperte laccate e intarsiate con materiali preziosi, due dei quali saranno esposti nella mostra.